EVOLUZIONE DELLA NATALITÀ
IN ITALIA E IN FRANCIA
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Una parte non trascurabile dell'opinione pubblica non disdegnerebbe una riduzione della popolazione mondiale, essenzialmente per ragioni ecologiche. La sovrappopolazione sarebbe sinonimo di carenza di risorse come l'acqua e tensioni sull'"oro blu", come già esiste in Medio Oriente. C'è da temere anche il rafforzamento delle disuguaglianze legate all'accesso al cibo, con possibili conseguenze di carestie. Infine, l'ultimo grande argomento degli oppositori della sovrappopolazione è legato alla distruzione degli ecosistemi e all'inquinamento. La prevedibile pressione demografica provocherà un costante aumento dell'artificializzazione del suolo, un disastro per gli ecosistemi che si ritrovano distrutti e frammentati. Tuttavia, questo discorso, che appare spesso nelle analisi globali, è assente negli studi nazionali europei. Secondo un rapporto delle Nazioni Unite pubblicato nel luglio 2022, il continente europeo ospita solo il 9% della popolazione mondiale e questa percentuale è in calo. Osserviamo quindi una volontà da parte dell'Europa di voler mantenere il suo posto tra le potenze mondiali attuando politiche pro-nataliste nella maggior parte dei paesi.
Altro punto interrogativo: come convincere le donne delle nuove generazioni ad avere uno o più figli? Come accennato nelle cause del declino demografico, le donne oggi tendono ad allontanarsi da un progetto di gravidanza. Le ragioni sono molteplici: mancanza di desiderio di maternità, ambizione, indipendenza, realizzazione personale, etica, ecc. Dall'ingiunzione dei genitori di avere un figlio, alla difficoltà di conciliare vita professionale e personale, tanti i motivi che possono scoraggiare la gravidanza nelle donne. C'è quindi da chiedersi se la portata delle politiche pronataliste non sarà notevolmente ridotta nei decenni a venire nei paesi occidentali. Se spingiamo oltre il dibattito, possiamo mettere in discussione la saggezza di incoraggiare la maternità, quando la liberazione delle donne appare oggi come una priorità.